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La sonda Voyager ai confini del sistema solare?

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Ultimo articolo della sempre attuale Giuliana Conforto. Buona lettura.

Tratto dal sito web di GiulianaConforto

Caverna platonica ritrovata

“Confine raggiunto. E Voyager oltrepassa il sistema solare”, riportano i titoli dei quotidiani italiani, ai primi di luglio 2013, parlando della sonda Voyager 1, l’oggetto artificiale più lontano dalla Terra. Leggendo poi però l’articolo si scopre che E. G. Stone, professore di fisica al California Institute di Pasadena, dichiara: “potrebbe accadere da un momento all’altro, ma potrebbero volerci anche molti anni.”

Quindi non solo non lo ha raggiunto, ma non si sa ancora bene quale sia il confine del sistema solare.

Nel 2004 la sonda raggiunse l’elioguaina (heliosheat), una regione in cui il vento solare è particolarmente intenso e si pensava che questo fosse il confine del sistema solare, ma non è stato così. Lo scorso anno Voyager 1 aveva raggiunto una zona chiamata “regione a esaurimento”, una sorta di strato magnetico che sembrava essere il confine. Invece no, non lo era.

 

Nel disegno sono segnati i raggi cosmici galattici che invece non sono stati osservati

In 35 anni di attività la Voyager 1 ha percorso una distanza pari a 125 volte la distanza terra-sole, mentre la sonda gemella, la Voyager 2, è di poco più indietro. Comunque la quantità di raggi cosmici segnalata da entrambe è diminuita progressivamente e, negli ultimi mesi, si era ridotta in modo così drastico, tanto da ritenere che questa fosse la volta buona.

Il disegno della NASA secondo gli ultimi dati. Crediti NASA

Tuttavia l’indicatore principale – un cambiamento drastico del campo magnetico – come ci si aspettava non c’è stato e quindi la sonda non è uscita dall’influenza solare.

I commentatori italiani sembrano certi che prima o poi le sonde Voyager raggiungeranno il “confine” e non riportano i risultati della sonda IBEX (Interstellary Boundary Explorer) che lo ha già esplorato, scoprendo ciò che i dati raccolti mostrano. Il “confine”, si comporta come uno specchio magnetico, come riporto nel mio libro Il Parto della Vergine.

Ci sembra di esplorare una caverna misteriosa” diceva Arik Posner, direttore del programma IBEX alla NASA. “Osservando IBEX, ci accorgiamo che il sistema solare è come una candela, le cui luci sono riflesse sulle pareti della caverna e riflesse verso di noi”.

“I modelli che abbiamo immaginato finora sono tutti sbagliati” ha dichiarato  Stomatios Krimigis direttore del Dipartimento Spaziale nel 1991. Il sole produce un plasma di particelle cariche – noto come vento solare – che viaggia a velocità supersoniche fino all’eliosfera, la bolla magnetica che avvolge il sistema solare. Un anno fa le sonde Voyager avevo segnalato che il vento solare era diminuito di un fattore 1000. Era stata una riduzione repentina, avvenuta in pochi giorni, mentre i raggi cosmici erano, invece, aumentati notevolmente. Quindi tutti pensavano che Voyager 1 avesse abbandonato l’eliosfera. Invece non era così. Qual’era dunque il problema? È che tutti si aspettavano che nel mezzo interstellare – fuori dall’eliosfera – i raggi cosmici si muovessero in tutte le direzioni. Invece no, provenivano tutti da un’unica direzione preferenziale. Non solo. Sebbene il vento solare fosse diminuito drasticamente, il campo magnetico era rimasto intatto, invece, senza la ben che minima variazione. È difficile da spiegare perché tutti credono che il campo magnetico galattico sia inclinato di 60° rispetto a quello solare. “E’ una grossa sorpresa” dicono vari astronomi.

Per me non lo è. Come scrivo in Baby Sun Revelation, la magnetosfera solare è uno specchio magnetico, una caverna reale e niente affatto platonica nel senso usuale del termine. E’ uno schermo al plasma sul quale si proiettano gli ologrammi, ovvero le immagini in 3D che gli astronomi chiamano “stelle” e/o “galassie”, ignorando che sono le ombre “dell’unica vera Luce che dà vita a infiniti mondi intelligenti” scriveva Giordano Bruno, aggiungendo che c’è “un unico SOLE che li illumina tutti”.

L’universo osservato è un ologramma, proiettato sulle pareti della caverna, cioè l’eliosfera che funge da specchio del campo magnetico solare. La sonda Voyager ha raggiunto la zona dove il vento solare si riflette, dove cioè la sua velocità si annulla. Secondo me anche la sonda sta tornando indietro, rimanendo all’interno della caverna entro cui siamo immersi. La caverna è una matrix, una realtà virtuale in cui l’uomo vede le “ombre delle idee… confuse”.

Se è così si scopre che la Via per uscire dalla caverna non è certo lanciare sonde nello spazio, bensì riconoscere la vera Luce, la Vita, che proviene dal Cuore Cristallino della Terra.


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